L’ex generale Roberto Vannacci, ora europarlamentare, ha ottenuto incassi record con il suo libro “Il mondo al contrario”: ecco quanto.
Roberto Vannacci ha raggiunto un traguardo notevole con il suo libro “Il mondo al contrario“, per un equivalente di un incasso da un milione di euro.
Criticato per il linguaggio sessista, omofobo e xenofobo, il libro ha tuttavia riscosso un grande successo commerciale. Vendendo oltre 230.000 copie entro la fine del 2023.
Le vendite di “Il mondo al contrario” del generale Vannacci
L’elezione di Vannacci al Parlamento europeo, come riportato da Today.it, ha reso pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, rivelando guadagni sostanziosi dalle vendite del libro.
Nel 2023, “Il mondo al contrario” ha fruttato 800.000 euro, mentre nel 2024 ha aggiunto altri 200.000 euro alle sue casse.
Il totale di un milione di euro rappresenta un successo notevole per l’ex generale, che ha visto i suoi guadagni incrementare considerevolmente grazie alla sua attività di scrittore.
Accanto agli introiti di “Il mondo al contrario“, Vannacci ha presentato un nuovo libro, “Il coraggio vince“, a marzo 2024.
Sebbene non sia ancora chiaro quanto il nuovo libro contribuirà ai suoi guadagni complessivi, le prime stime indicano che è incluso nei 200.000 euro previsti per il 2024.
Nel 2023, oltre ai libri, il neo parlamentare ha dichiarato 104.167 euro di redditi derivanti dalla sua attività di generale dell’esercito.
Questi si aggiungono ai 122.000 euro del 2022 e ai 117.294 dell’anno precedente. Ora, con il suo stipendio da europarlamentare, che parte da una base di 8.000 euro più altre indennità, Vannacci vede consolidare la sua situazione finanziaria.
Dalle polemiche al successo politico
Il percorso di Vannacci, come riportato da Lettera43.it, è stato costellato di controversie sin dalla pubblicazione del suo primo libro.
Infatti, dopo il successo de “Il mondo al contrario“, è stato rimosso dal comando dell’Istituto geografico militare di Firenze e sospeso per 11 mesi dall’esercito per comportamento insubordinato.
Accusato di istigazione all’odio razziale e di incitamento a disobbedire alle leggi, le accuse contro di lui sono state successivamente archiviate.
Nonostante le polemiche, l’ex generale ha sfruttato la visibilità ottenuta per lanciarsi in una carriera politica.
Eletto deputato al Parlamento europeo per la Lega, ora fa parte del gruppo “Patrioti per l’Europa” e ha ottenuto la vicepresidenza, anche se la nomina è stata contestata dal partito di Marine Le Pen.
